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La Sfida (eBook)

Il Conflitto Fra Cristianesimo E Gnosticismo Nei Primi Secoli Della Chiesa - Saggio
eBook Download: EPUB
2018
115 Seiten
Tektime (Verlag)
978-88-7304-621-9 (ISBN)

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La Sfida - Guido Pagliarino
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Nessuno, prima o poi, non s'è posto drammaticamente il doppio quesito: 'Perché c'è il male? Si può alla fine esserne liberati, almeno dopo la morte?' Le risposte sono state religiose o filosofiche; tra le seconde è spiccata la concezione di Platone, idea basilare su cui, mescolando ad altro, successivi pensatori antichi, gli gnostici, individui assolutamente elitari, hanno elucubrato la loro teoria della Salvezza, riguardante essi soli e nessun altro. Curiosi delle novità, si sono interessati quasi subito al neonato cristianesimo e molti, ma alla loro maniera snobistica, si sono cristianizzati. Da quel tempo sono iniziate diatribe fra gnostici cristianeggianti e cristiani doc, diverbi acerrimi nei primi secoli dell'era cristiana.
Nessuno, prima o poi, non s'è posto drammaticamente il doppio quesito: 'Perché c'è il male? Si può alla fine esserne liberati, almeno dopo la morte?' Le risposte possono essere religiose, e lungo la Storia troviamo l'induismo, il buddismo, il mazdeismo, il giudaismo...; oppure possono essere filosofiche; tra queste spicca la concezione di Platone secondo la quale, com'è noto, la materia, eterna e non creata da Dio, è stata modellata malamente nelle sue forme e leggi fisiche da un artefice e legislatore divino, un bel tipo d'incosciente arruffone chiamato il Demiurgo, cioè l'Artigiano; e gli animi umani, preesistenti, sono stati infelicemente imprigionati nei corpi; bisogna filosofare per migliorarsi, reincarnandosi in conseguenza in persone sempre migliori, fino alla cessazione delle incarnazioni e a essere di nuovo, una volta per tutte, spirituali. Su tal idea basilare, successivi pensatori, riuniti in vari gruppi e gruppuscoli, persone di spirito assolutamente elitario, ritengono che soltanto alcuni individui, essi stessi per l'appunto, siano spirituali, mentre la maggior parte degli altri, no; esclusivamente per il loro bene è venuto sulla terra un salvatore-rivelatore della vera sapienza divina e grazie a lui essi non si annichiliscono morendo ma si possono salvare dalla materia e quindi dal dolore sopravvivendo eternamente felici: solo loro, gli pneumatici o spirituali che hanno in sé l'eterno pneuma o scintilla divina; non tutti gli altri, che sono mortali perché posseggono solo il corpo e l'anima - o psiche - le quali periscono. Pure la pensano elitariamente certi ebrei non ortodossi che, peraltro, su alcune cose secondarie la vedono diversamente. Gli uni e gli altri sono definiti gnostici dagli studiosi moderni, mentr'essi si definivano, semplicemente, pneumatici. Diversamente dagli gnostici, per la maggior parte dei pensatori giudei e poi per quelli cristiani la Rivelazione divina non è un'illuminazione dovuta a un salvatore-rivelatore, essa procede a tappe nella Storia e, via, via, sull'insegnamento della stessa, viene trascritta nei libri biblici, cioè nel Primo, o Antico, testamento e nel Nuovo testamento, questo incentrato sulla Risurrezione da morte di Cristo il Salvatore. Quei primissimi cristiani non sono elitari come gli gnostici, affermano che, grazie a lui, tutti gli esseri umani possono avere la vita eterna, che il loro corpo materiale e psichico si trasformerà, morendo, e risorgerà in forma gloriosa e spirituale sopravvivendo eternamente e gioiosamente in Dio, proprio come è accaduto alla persona di Gesù: purché si segua l'esempio d'amore di lui e si creda ch'egli è risorto. Cercano di farla sapere dappertutto, la magnifica notizia della Risurrezione; purtroppo a certi ebrei, precisamente all'élite che ruota attorno al tempio e al sinedrio - parlamento - di Gerusalemme e, presto, anche a tanti romani tal idea non piace, così fanno ammazzare o ammazzano direttamente gli apostoli, i discepoli e i loro seguaci: di regola in modi orribili. Gli gnostici, curiosi delle novità, s'interessano quasi subito al Cristianesimo e molti, ma alla loro maniera, si cristianizzano: dicono che il vero Cristianesimo è il loro e che di risurrezione del corpo, neanche a parlarne; e continuano a insistere che solo loro, gl'illuminati, si salvano. Da quel tempo non cessano più le diatribe fra gnostici cristianeggianti e cristiani doc, diverbi acerrimi nei primi secoli dell'era cristiana.

PUBLISHER: TEKTIME

 

I – 2000 ANNI DI SFIDA 

 

 

Qualcosa di assolutamente improbabile accade nel 1945.

A Nag Hammadi, l’antica Chenoboskion d’Egitto, viene scoperta un’importante biblioteca antica con testi in gran prevalenza gnostici, in parte cristianeggianti come un vangelo apocrifo di Tommaso. Si tratta d’una completa raccolta con quaranta scritti riportati su tredici codici che erano stati sepolti entro una giara. Per quei reperti, finalmente, si può approfondire lo Gnosticismo4 , insieme di dottrine derivanti da filosofia e teosofia5 greche e da promesse di redenzione di culti misterici orientali, ebraici, egiziani, pitagorici, orfici, dionisiaci, ermetici6 , mistico-astrologico-magici: lo Gnosticismo nasce e vive su un terreno precedente fatto di religioni e di loro presunti misteri, che pretende di svelare nel profondo, e inoltre di concetti di filosofi7 . 

Tuttavia, precisiamolo subito un po’ meglio, lo Gnosticismo (da gnosi = conoscenza) non è la religione di sapienti che ricercano grazie alla filosofia e trovano per tal via di ragione la Salvezza, com’era per Platone, ma è il credo di coloro che raggiungono la pienezza di Luce in modo mistico, per certuni di loro, questo già nello Gnosticismo pre-cristiano, approfondendo in sé, in segreto, una prima illuminazione ricevuta da un rivelatore-salvatore, per gli altri grazie solo ad auto-illuminazione, senza la persona d’un rivelatore, grazie alla scintilla divina (pneuma) presente in essi stessi, gli spirituali. È quest’illuminazione mistico-esoterica la vera sapienza per gli gnostici precristiani e per i successivi gnostici cristianeggianti.

Sulla base delle antiche confutazioni teologiche di Padri della Chiesa e di altri scrittori ecclesiastici dei primi secoli, fin verso la metà del XX s’era conosciuto soprattutto lo Gnosticismo cristiano, pure chiamato Cristianesimo gnostico o Gnosticismo cristianeggiante, espressione quest’ultima che mi sembrerebbe la più appropriata perché, come vedremo, i fondamenti del Cristianesimo sono assenti. Normalmente userò però la prima espressione, Gnosticismo cristiano, perché è la più comune; ma ponendo “cristiano” in corsivo.

 

Mi pare che, più che cercare una presunta essenza del Cristianesimo e confrontarla con quella, altrettanto presunta, dello Gnosticismo cristiano, il che porterebbe a inutili discussioni su quale sia tra i due il vero Cristianesimo - con questo sgombro subito il terreno al riguardo - si tratti di precisare che cosa intendano etichettare con la parola Cristianesimo i membri stessi della Chiesa; e mi riferisco, lo dico senz’altro, al credo nelle reali morte e risurrezione di Gesú Cristo, il Figlio seconda Persona della Trinità e vero Dio in Pneuma, e insieme vero uomo in corpo e anima (o psiche, cioè psyché in greco antico, tradotta anima in latino e poi in italiano): il Cristo che ha portato all’intera umanità, nessuno escluso, l’Amore totale per Dio e per il prossimo compreso il nemico, non una conoscenza per pochi eletti come nello Gnosticismo: differenza fondamentale. 

 

Le citate scoperte favoriscono il paragone tra Gnosticismo cristiano e Gnosticismo pagano e giudeo.

I papiri di Nag Hammadi contengono testi relativi agli gnostici sethiani, di cui lo scrittore ecclesiastico antico Epifanio aveva sentito parlare e che aveva citato, vale a dire “La rivelazione di Adamo a Seth” e altri libri attribuiti al Seth Celeste, detto l’Allogeno, oppure alla sua terrestre incarnazione Seth figlio dell’Adamo della Genesi; nonché, riferiti a Zoroastro, Zostriano, Messos e a un figlio di Noè, Sem. Si trovano inoltre rivelazioni rivolte da Seth ai predicatori gnostici definiti gli Ultimi Profeti: sono “L’ipostasi degli Arconti” con alcuni brani del cosiddetto “Libro di Norea” che Epifanio citava, “La rivelazione di Dositeo”, il “Pensiero della Grande Potenza”, “La triplice Epifania”, opere che secondo quanto ritenevano i critici cristiani antichi avrebbero riportato insegnamenti di Simon Mago; inoltre, il “Vangelo degli Egiziani”, chiamato pure “La lettera e il Libro sacro del Grande Spirito Invisibile”, di un certo Eugnosto di cui non si sa che il nome. Altri testi fanno riferimento al ben noto gnostico cristiano Valentino: “Sulla Risurrezione”, “Vangelo della Verità”, Trattato delle Tre Nature”. Sempre di ambiente gnostico cristianeggiante, sono stati rinvenuti a Nag Hammadi il “Vangelo di Tommaso”, il “Vangelo di Filippo”, il “Libro di Tommaso scritto da Matteo” e varie rivelazioni riferite dagli autori agli apostoli Pietro, Paolo, Giacomo e a un segretario di Pietro, Silvano. La giara racchiudeva pure il trattato “Asclepius”, ermetico, non gnostico. Relativamente allo Gnosticismo cristiano sono opere cardinali i tre vangeli di Tommaso, di Filippo e della Verità, tutti traduzioni in lingua copta di originali greci.

 

I testi cristiani apocrifi (= nascosti) sono quelli che non furono riconosciuti dalla Chiesa come testimonianze autentiche della predicazione apostolica e non vennero perciò inclusi nel Nuovo testamento8 . A differenza dei Libri canonici, nati nella Chiesa delle origini come scritti fondamentalmente comunitari, gli apocrifi erano opere individuali e connesse a ristretti gruppi di fedeli. Essi rispondevano a due diverse esigenze. Da una parte, (apocrifi non canonici ma non eretici), gli autori erano mossi dal desiderio di presentare alla propria cerchia notizie su Gesú e i suoi parenti e discepoli che i Vangeli canonici non riportavano. Ad esempio, il libro dello Pseudo-Matteo si dilunga, tra l’altro, sulla nascita di Gesú e la fuga in Egitto, parlandoci d’un bue e d’un asinello nella stalla della Natività e precisandoci che questa stalla era una grotta. Dall’altra parte (apocrifi eretici), si trattava di espressioni di dottrine diverse da quella della Chiesa, per lo più esoteriche. Queste opere sostenevano i loro dogmi differenti da quelli cattolici, in particolare a proposito della Trinità e di Cristo, e presentavano idee dualistiche e gnostiche e posizioni estremiste, come un eccessivo ascetismo e l’estrema importanza data alla castità accompagnata dalla condanna del matrimonio e della procreazione, come nel “Vangelo degli Egiziani” che sostiene l’encratismo, una sorta di esasperato moralismo antisessuale; e pure mostravano discriminazione tra gli esseri umani eletti e gli altri non destinati a salvarsi, come si desume dai Vangeli gnostici di Tommaso, di Filippo, della Verità. Si noti inoltre, a proposito di quegli apocrifi che vogliono, anzitutto, rispondere all’esigenza di saperne di più rispetto alle notizie contenute nei Vangeli neotestamentari, che parte di essi contiene comunque una o più impressioni eretiche degli autori, come il “Vangelo di Pietro” che ha sì lo scopo di descrivere nei dettagli la risurrezione di Cristo, ma contiene secondariamente l’eresia doceta: il docetismo considerava il corpo di Gesú un mero fantasma. Oltre che per lo studio dello Gnosticismo, i testi apocrifi sono utili per certe notizie storiche che essi riportano o che se ne possono ricavare. Ad esempio, gli “Atti di Giovanni” c’informano che fin dall’antichità si celebravano messe per i defunti; abbiamo informazioni inoltre sulle modalità del Battesimo e dell’Eucaristia nel Cristianesimo antico; sui nomi dei genitori di Maria, Gioacchino e Anna, notizia forse veritiera e riportata solo oralmente fino al II secolo; sui nomi dei “re magi, Gaspare, Melchiorre, Baldassarre; apocrifi ci presentano il cerimoniale della Presentazione al Tempio e ci dicono dell’Assunzione di Maria a Dio in corpo e anima alla fine della sua vita; lo “Pseudo-Matteo” ci fa capire indirettamente che la venerazione per lei era già viva ai tempi della stesura di questo libro, fine II secolo / inizio III, dato che immagina idoli pagani che si prostrano alla Madonna. Certi apocrifi influiscono sul costume cristiano; ad esempio, il presepe è ispirato a testi come il citato “Pseudo-Matteo”; ed è la stessa cosa per moltissime opere d’arte come la Natività di Giotto che presenta una cometa in cielo secondo la letteratura apocrifa - fors’anche, peraltro, a causa del passaggio della cometa di Halley negli anni di vita del pittore - mentre il Vangelo canonico secondo Matteo parla semplicemente di una stella; molti affreschi e vetrate di cattedrali e basiliche hanno a base episodi apocrifi, ad esempio nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Inoltre, l’eccessiva pruderie, nel corso della Storia, di alcuni ambienti cristiani, sia cattolici e ortodossi, sia protestanti, è influenzata dalla mentalità sessuale ultrarigorista di certo pensiero gnostico. 

Gli apocrifi influenzarono, anche di più, l’Islam, fino a entrare nella sua letteratura sacra: gran parte dei temi evangelici del Corano deriva da quei libri.

 

L’apocrifo Vangelo di Tommaso (o Raccolta...

Erscheint lt. Verlag 27.3.2018
Sprache italienisch
Themenwelt Sachbuch/Ratgeber Geschichte / Politik Vor- und Frühgeschichte / Antike
Geschichte Allgemeine Geschichte Vor- und Frühgeschichte
Geschichte Allgemeine Geschichte Altertum / Antike
Schlagworte Angeli • Apocalisse • apocrifi • apologisti • Bardesane • Cerinto • chiesa • Cristianesimo • cristo • demoni • diavoli • eretici • Gesù • Gnosticismo • ireneo • LOTTA • Padri della Chiesa • Paolo • Patrologia • Polemica • Simon mago • Sofia di Gesù Cristo • Valentino • vangeli
ISBN-10 88-7304-621-5 / 8873046215
ISBN-13 978-88-7304-621-9 / 9788873046219
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